Un olio nel cuore dell'Aspromonte.
La terra è quella dei nostri vecchi, l’alberatura qui presente è antica, possente, generosa, il cuore è quello di un uomo del sud.
Siamo a San Procopio, ridente cittadina alle pendici pre-aspromontane, presidio permanete di un’olivicoltura eroica che da sempre i nostri padri esercitano in questo territorio. Piccolo centro, ma di grande importanza storica, il cui culto al Santo Procopio è stato importato dai monaci Basiliani già nel secolo XII° e teatro del passaggio dei monaci Brasiliani provenienti dall’oriente.
Manca altro per dar vita ad un sogno? Manca qualcosa per far rivivere una storia, gloriosa, legata indissolubilmente all’olio ed alle olive?
No. E’ bastata la sensibilità di un uomo illuminato, di quelli che gettano il cuore oltre l’ostacolo.
Questo è il profilo di Giuseppe Saletta, avvocato, ed erede del casato dei Casella di San Procopio, deciso a dare nuova vita e lustro alle attività olivicole degli avi.
E lo fa grazie all’innovazione, scegliendo l’agricoltura biologica, a difesa del territorio e dei consumatori ed aprendo i cancelli a scolaresche e ragazzi, creando un centro di formazione permanente per giovani e non solo.
Ma il vero amore per questa terra lo dimostra anche attraverso il sapiente recupero di oggetti antichi, un tempo attrezzatura di avanguardia tra i nostri oliveti, posti in bella mostra nel piccolo museo realizzato in uno dei casali ristrutturati, per dare un segno di continuità tra il passato ed il futuro.
L’olio extravergine di oliva che produce, frutto di sapiente lavorazione in frantoio, è delle cultivar caratteristiche del territorio: la Sinopolese e l’Ottobratica.
E’ un prodotto di eccellenza, sincero e gustoso, prodotto come solo gli uomini del sud sanno fare, con sapienza e maestria.
All’assaggio l’olio EVO Casella è deciso, forte delle percezioni verdi di verdure ed erbe selvatiche. In bocca è pieno, fluido ed equilibrato. Sorprendono le nette percezioni di amaro e piccante, con una chiusura retrolfattiva fatta di frutto in guscio ed erbe amare.
di Antonio G. Lauro