Consumare abbondanti quantità di olio di oliva può ridurre drasticamente il rischio di ictus per gli anziani, questi i risultati di uno studio realizzato da una equipe guidata da Cécilia Samieri dell’Universita di Bordeaux in tre differenti città della Francia e pubblicato sulla rivista Neurology di giugno.
Lo studio, chiamato “studio delle 3 città”, ha interessato 7.625 volontari, uomini e donne dell’età media di 65 anni, nessun caso di ictus pregresso e provenienti dale città di Bordeaux, Dijon e Montpellier. Durante l'osservazione, durata 5 anni, i ricercatori hanno creato tre categorie di consumo: nullo, moderato, intenso. La prima categoria comprendeva chi non faceva alcun uso di olio di oliva, la seconda coloro che usavano l'olio d'oliva solo come condimento e la terza chi lo usava regolarmente, sia per cucinare che crudo.
Si è così riscontrato che all’uso continuo e frequente in cucina di olio di oliva (seconda e terza categoria) è stato associato ad una riduzione del 41% dell’incidenza di ictus rispetto a chi non utilizzava mai l'olio d'oliva (prima categoria).
Al fine di prevenire l'ictus nella popolazione anziana, Samieri e colleghi hanno suggerito come l’uso intensivo di olio d'oliva dovrebbe trovare posto nella dieta accanto ad un maggiore consumo di frutta e verdura ed una riduzione nell’uso del sale. Tuttavia, avvertono i ricercatori, l’uso di olio d'oliva non può essere completamente indipendente dagli altri alimenti che usualmente lo accompagna. Infatti, l'olio d'oliva è di solito aggiunto ad altri alimenti (ad esempio, frutta e verdura, legumi, cereali e pesce) che possono contribuire ai benefici indiretti, aumentando l'appetibilità e il consumo di alimenti che possono avere effetti potenziali sulla salvaguardia della salute.
Una siffatta dieta, i cui grassi provengono quasi esclusivamente dall’olio extravergine di oliva, porta ad indubbi benefici anche in relazione al diabete, ipertensione, coronaropatia e obesità.
Una precisazione: lo studio francese non ha indicato il tipo di olio d'oliva consumato dai volontari sottoposti ad indagine, riportando una “generica” definizione di "olio di oliva". Ma è importante notare che quasi tutto l'olio d'oliva venduto in Francia è della categoria merceologica più pregiata quella di “olio extravergine di oliva” ed quindi a questa categoria di olio a cui occorre fare riferimento.
E' grazie anche a questi risultati che sempre più l'olio d'oliva può essere considerato "uno dei principali componenti di protezione" della dieta mediterranea.
Bibliografia:
C. Samieri, C. Féart, C. Proust-Lima, E. Peuchant, C. Tzourio, C. Stapf, C. Berr and P. Barberger-Gateau, "Olive oil consumption, plasma oleic acid, and stroke incidence: The Three-City Study", Neurology, June 15, 2011, © AAN Enterprises, Inc.
L’Olio vergine di oliva e la dieta mediterranea combattono le malattia del cuore, modificando la funzione dei nostri geni.
Una nuova ricerca della ‘Federation of American Societies for Experimental Biology – FASEB’ pubblicata in luglio sul loro sito web (www.faseb.org) suggerisce che i polifenoli presenti nell’olio d'oliva vergine possono modificare l'espressione di geni legati all'aterosclerosi, portando indubbi benefici per la salute.
La FASEB, fondata nel 1912 da tre organizzazioni scientifiche indipendenti, ha quale ‘mission’ quella di promuovere le scienze biologiche e biomediche e, nel contempo, diffondere i risultati della ricerca biologica, attraverso forum, incontri educativi, pubblicazioni.
Ormai tutti sanno che alla dieta mediterranea, abbinata ad un uso costante di olio extravergine d'oliva, è associata un minor rischio di malattie cardiovascolari, ma un nuovo rapporto di ricerca, pubblicato dalla rivista FASEB, offre un motivo sorprendente: questi alimenti modificano la modalità di azione dei geni associati all’aterosclerosi.
'Sapere quali geni possono essere regolati attraverso una dieta sana può aiutare le persone a scegliere un giusto regime alimentare', ha dichiarato la dottoressa Maria Isabel Covas, ricercatrice coinvolto nello studio sul rischio cardiovascolare a Barcellona, Spagna, 'ed è anche un primo passo per future terapie nutrizionali con alimenti selezionati.'
La ricerca.
Gli scienziati hanno lavorato con tre gruppi di volontari sani. Il primo gruppo ha consumato una dieta mediterranea tradizionale con olio di oliva ricco di polifenoli, il secondo gruppo ha consumato una dieta mediterranea tradizionale con un olio di oliva a basso contenuto di polifenoli, mentre i membri del terzo gruppo hanno continuato a seguire la loro dieta abituale.
Dopo tre mesi, i volontari del primo gruppo hanno avuto un abbassamento dell'espressione dei geni legati aterosclerosi nelle cellule mononucleate del sangue periferico. Inoltre, i polifenoli nell'olio d'oliva hanno avuto un impatto significativo sulla espressione dei cambiamenti genetici che influenzano la malattia coronarica. I risultati, hanno inoltre dimostrato che il consumo di olio di oliva vergine, in combinazione con la dieta mediterranea, può avere un impatto positivo sull’ossidazione dei lipidi e del DNA, sull'insulino-resistenza, infiammazione, cancerogenesi e soppressione tumorale.
'Questo studio è innovativo perché dimostra che l'olio vergine di oliva e la dieta mediterranea influenzano il nostro corpo in un modo molto più significativo di quanto precedentemente creduto', ha riferito Gerald Weissmann, Direttore del FASEB Journal, 'questa ricerca, che sicuramente incoraggerà le persone a cambiare le loro abitudini alimentari, è un primo passo importante verso l'identificazione dei bersagli farmacologici che influenzano il modo in cui i nostri geni si esprimono.'
Bibliografia:
In vivo nutrigenomic effects of virgin olive oil polyphenols within the frame of the Mediterranean diet: a randomized controlled trial (Valentini Konstantinidou, Maria-Isabel Covas, Daniel Muñoz-Aguayo, Olha Khymenets, Rafael de la Torre, Guillermo Saez, Maria del Carmen Tormos, Estefania Toledo, Amelia Marti, Valentina Ruiz-Gutiérrez, Maria Victoria Ruiz Mendez and Montserrat Fito).
Quotidianamente, sulle riviste specializzate, vengono pubblicati i dati relativi a "nuove" scoperte inerenti l'uso "farmaceutico" dell'olio extravergine di oliva.
Un gruppo di ricercatori dell’University of Monastir (Tunisia) e della King Saud University di Riyadh (Arabia Saudita) guidati Mohamed Hammami, ha individuato come l’olio d’oliva, elemento base della dieta mediterranea, fosse in grado di ridurre anche i danni al fegato.
Dallo studio, pubblicato su Nutrition and Metabolism, si legge che gli studiosi sono giunti ai risultati dopo aver osservato l’effetto dell’olio d’oliva sul fegato di 80 topolini a cui era stata indotta epatotossicità tramite la somministrazione di alcuni erbicidi moderatamente tossici: “L’olio di oliva è un ingrediente fondamentale nella dieta mediterranea, e abbiamo sempre più che può avere grandi benefici per la salute, tra cui la riduzione del rischio di malattia coronarica, la prevenzione di alcune forme di cancro e la modifica delle risposte immunitarie e infiammatorie – spiega il Prof. Hammami responsabile di una linea di ricerca -. Grazie a questo studio si è dimostrato che tra tutti gli estratti dell'olio di oliva, la frazione idrofila sembra essere quella più efficace nel ridurre lo stress ossidativo indotto, il che indica che l'estratto idrofilo può esercitare un effetto diretto antiossidante sulle cellule epatiche".
I ricercatori hanno diviso le cavie in 8 gruppi e le hanno esposte all'acido 2,4 D, diffuso erbicida tossico per il fegato, provocando danni epatici significativi in tutti gli esemplari.
Gli studiosi hanno poi somministrato agli animaletti diversi estratti dell’olio d’oliva, gruppo per gruppo: ed è emerso che in tutti i gruppi si registravano segni di miglioramento nella salute del fegato, ma che in particolare l’estratto idrofilo dell’olio si è dimostrata la sostanza più in grado di attivare gli enzimi antiossidanti e di diminuire i marker del danno epatico.
Bibliografia.
A. Nakbi, W. Tayeb, A. Grissa, M. Issaoui, S. Dabbou, I. Chargui,M. Ellouz, A. Miled, M. Hammami. Effects of olive oil and its fractions on oxidative stress and the liver's fatty acid composition in 2,4-Dichlorophenoxyacetic acid- treated rats. Provisional abstract. Nutrition & Metabolism 2010, 7:80 doi:10.1186/1743-7075-7-80
Lo studio è stato pubblicato nella Gazzetta of Agricultural and Food Chemistry, pubblicato dalla American Chemical Society, che detiene il maggior numero di citazioni scientifiche internazionali nel campo della Scienza e della Tecnologia Alimentare.
La ricerca, condotta presso l'Università di Jaén, rivela che nell’epicarpo (buccia) dell’oliva sono presenti composti che potenzialmente possono fornire una difesa naturale contro il cancro al seno.
Joseph J. Gaforio, uno di ricercatori che ha partecipato alla ricerca, ha dichiarato: "Abbiamo studiato l'effetto di quattro composti presenti nell’epicarpo dell’oliva – l’acido maslinico, l’eritrodiolo, l’uvaolo e l’acido oleanolico - sulle cellule del cancro al seno. I risultati ottenuti mostrano come questi composti abbiano il potenziale per fornire una difesa naturale contro il tumore al seno. In particolar modo, sottolinea Gaforio, l’eritrodiolo è significativamente tossico contro le cellule tumorali (citotossico) e presenta una spiccata azione di inibizione della crescita di queste cellule. I risultati, completano quelli pubblicati in precedenza dal nostro gruppo, in cui si è dimostrato che sia nell’olivo e sia nell'olio d'oliva, ci sono dei composti con proprietà antitumorali”.
Questi dati forniscono nuove prove scientifiche atte a sostenere i vari studi epidemiologici che evidenziano come nei paesi che consumano abitualmente olio vergine di oliva, l'incidenza e la prevalenza di alcuni tumori, tra cui il cancro al seno, è più bassa che in altri paesi.
In definitiva la ricerca, svolta dalla Divisione di Immunologia dell’Università di Jaén ed alla quale hanno partecipato anche Y. Allouche, F. Warleta, M. Campos, C. Sánchez-Quesada, M. Uceda, G. Beltran e J. J. Gaforio, suggerisce che i composti esaminati (acido oleanolico, eritrodiolo, uvaolo, acido maslinico) possono potenzialmente fornire una significativa difesa naturale contro il cancro al seno umano.
L’abstract dello studio può essere scaricato sul web all’indirizzo: www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21142067
Bibliografia:
Antioxidant, Antiproliferative, and Pro-apoptotic Capacities of Pentacyclic Triterpenes Found in the Skin of Olives on MCF-7 Human Breast Cancer Cells and Their Effects on DNA Damage. Yosra Allouche, Fernando Warleta, Mara Campos, Cristina Sanchez-Quesada, Marino Uceda, Gabriel Beltarn, and Jos Juan Gaforio.
J. Agric. Food Chem., Article ASAP - DOI: 10.1021/jf102319y
Pentacyclic triterpenoids from olive fruit and leaf. Guinda A, Rada M, Delgado T, Gutiérrez-Adánez P, Castellano JM.
Instituto de la Grasa-CSIC, Av. Padre Garcia Tejero, 4, 41012 Seville, Spain.
J. Agric. Food Chem.. 2010 Sep 8; 58 (17): 9685-91.
Mentre i benefici per la salute di una dieta mediterranea sono ben noti, è solo di recente che uno studio su larga scala ha dimostrato che l'olio da olive (sia l'olio extravergine d'oliva, sia il comune olio di oliva) riduce effettivamente i fattori di rischio di malattie cardiovascolari e di mortalità in una popolazione mediterranea ad alto rischio cardiovascolare.
L'ampio studio europeo, condotto in Spagna su un gruppo di persone di età compresa tra i 55 e gli 80 anni, ha visto significativi miglioramenti nei fattori di rischio per i partecipanti che consumano olio di oliva (meglio se olio extravergine) su base quotidiana.
La ricerca pubblicata sulla rivista BMC Medicine ha esaminato 7.216 pazienti, tra uomini e donne, ad alto rischio di contrarre malattie cardiovascolari.
E' stato trovato che il gruppo di controllo, con diete integrate con olio extravergine di oliva e noci, ha avuto una riduzione del 30 per cento nelle malattie cardiovascolari dopo un periodo di cinque anni.
Lo studio è stato condotto da un team diretto dalla Dottoressa Marta Guasch-Ferre, ricercatore epidemiologo nutrizionale presso l'Unità di Nutrizione Umana della Rovira i Virgili University in Spagna.
"E' la prima volta che è stato dimostrato che l'olio da olive, nelle persone ad alto rischio di malattie cardiovascolari, potrebbe prevenirne le malattie. Esistono alcuni studi che hanno dimostrato che l'olio da olive è buono per le malattie cardiovascolari, ma questo è il primo studio che dimostra che è ottimo per la prevenzione primaria delle malattie cardiovascolari".
Continua la Guasch-Ferre, affermando che "L'olio da olive contiene composti chiamati fitosteroli, che hanno mostrato di avere un effetto positivo anche in piccole porzioni. Questi composti, prima molto comuni nelle diete, sono oggi meno comuni nelle diete moderne occidentali. Abbiamo individuato che, per ogni aumento di 10 grammi al giorno nel consumo di olio extravergine di oliva, vi è stata una riduzione del 10 per cento del rischio di malattie cardiovascolari. Al contrario, il consumo di olio d'oliva "comune" non era significativamente associato alla malattia ed alla e mortalità cardiovascolare. In sintesi, abbiamo scoperto che un maggiore consumo di olio di oliva totale, soprattutto di olio extravergine di oliva, è associato ad una riduzione delle malattie cardiovascolari ed a un ridotto rischio di mortalità, in una popolazione anziana del Mediterraneo, ad alto rischio cardiovascolare. I nostri risultati sottolineano il consumo di olio d'oliva come uno dei componenti chiave della Dieta Mediterranea, per la prevenzione delle malattie cardiovascolari. Infatti, l'olio da olive, dovrebbe essere incluso in una dieta equilibrata che comprenda tutti i tipi di alimenti, tra cui frutta, verdura, vino, legumi e pesce".
Bibliografia:
Guasch-Ferré et al.: Olive oil intake and risk of cardiovascular disease and mortality in the PREDIMED Study. BMC Medicine 2014, 12:78 doi:10.1186/1741-7015-12-78. Licensee BioMed Central Ltd.
L'olio di oliva è universalmente riconosciuto quale componente basilare della dieta mediterranea; gli effetti protettivi dell’acido oleico e dei polifenoli sul nostro organismo sono stati, e continuano ad esserlo, oggetto di approfondite ricerche.
La novità arriva dall’Australia ed è frutto di una ricerca dell'University of Southern Queensland, diretta da Lindsay Brown, pubblicata recentemente dal Journal of Nutrition. 'Con questo studio, dichiara la Brown, abbiamo individuato non nell’olio, ma direttamente nelle foglie di olivo, da millenni considerate una risorsa della medicina naturale, alcuni polifenoli, tra cui l’oleuropeina, capaci di attenuare la sindrome metabolica e l’obesità, dovuti ad una dieta ad alto contenuto di carboidrati e grassi’.
I roditori così nutriti per due mesi, si legge nella pubblicazione, hanno evidenziato segni di sindrome metabolica, tra cui elevata deposizione di grasso addominale ed epatico, rigidità cardiaca e stress ossidativo, alterata tolleranza al glucosio ed ipertensione. Tutti sintomi in netta regressione, dopo soli due mesi di somministrazione, nel gruppo di ratti che avevano ricevuto l’estratto di foglie d'ulivo.
E’ stato evidente come gli animali del secondo gruppo avevano ottenuto benefici al cuore ed al fegato e mostravano una diminuzione dei sintomi della sindrome metabolica ed una significativa riduzione di peso.
Come spiegato dalla professoressa Brown, ‘il legame tra antinfiammatori (come quelli presenti nelle foglie di olivo) e la perdita di peso è un fatto tutt'altro che noto. In definitiva, riporta l’autrice del lavoro sperimentale, i risultati ottenuti con l’estratto di foglie d'olivo hanno nettamente superato le nostre aspettative’.
Bibliografia:
H. Poudyal, F. Campbell & L. Brown. Olive Leaf Extract Attenuates Cardiac, Hepatic, and Metabolic Changes in High Carbohydrate–, High Fat–Fed Rats. J. Nutr. (March 24, 2010).
Recenti studi scientifici confermano l'efficacia dell'olio extravergine di oliva nel controllo del peso, nella regolazione dei processi ossidativi e nella prevenzione dell'aterosclerosi.
Protagonista indiscusso della dieta mediterranea, l'olio d'oliva è sempre più apprezzato anche dalla comunità scientifica per i molteplici effetti benefici sulla salute.
E' infatti un alimento importante che si caratterizza per l'alto contenuto di grassi insaturi e di sostanze antiossidanti come i polifenoli, le vitamine e il carotene.
Un alimento ricco e adatto a tutte le età.
In quest'ambito NFI - Nutrition Foundation of Italy -, segnala due recenti studi scientifici che confermano gli effetti benefici dell'olio extravergine d'oliva, come parte della dieta mediterranea (a base di cibi di origine vegetale e ricca di frutta secca, pesce, carni bianche, con olio d'oliva come principale condimento e un consumo moderato di alcol) per la salute ed il benessere ed in particolare nella prevenzione dell'obesità e dell'aterosclerosi.
Nel primo studio*, pubblicato sull'European Journal of Clinical Nutrition, sono stati valutati gli effetti della dieta mediterranea arricchita con olio extravergine di oliva sul peso corporeo e sui processi ossidativi coinvolti nell'insorgenza dell'obesità.
I ricercatori hanno selezionato 187 soggetti con rischio cardiovascolare elevato che sono stati suddivisi in tre gruppi in modo randomizzato e che per tre anni hanno assunto una dieta di tipo mediterraneo tradizionale o semplicemente con un basso apporto di grassi, o arricchita con frutta secca (noci, nocciole e mandorle) o integrata con olio extra vergine di oliva. All'inizio della dieta e al termine dei tre anni di trattamento sono stati misurati i parametri antropometrici (peso, indice di massa corporea, circonferenza addominale) e la capacità totale antiossidante del plasma (TAC).
Dall'analisi dei risultati è emerso che la capacità totale antiossidante del plasma era significativamente più elevata nel gruppo a dieta con olio extra vergine d'oliva e in quello a dieta supplementata con frutta secca, rispetto al gruppo di controllo. In particolare, al termine dei tre anni di osservazione, nei pazienti che avevano seguito la dieta mediterranea addizionata con olio extravergine di oliva, l'elevata capacità totale antiossidante del plasma correlava positivamente ad una maggiore riduzione del peso corporeo.
Queste osservazioni permettono di concludere che l'aggiunta di olio extravergine d'oliva ad una dieta di tipo mediterraneo aumenta il potere antiossidante dell'organismo e influenza positivamente il peso. Tali aspetti sono particolarmente rilevanti in prevenzione cardiovascolare, soprattutto per soggetti ad alto rischio .
Il secondo studio** pubblicato su Atherosclerosis, ha messo a confronto gli effetti a breve termine sull'espressione dei geni proaterogeni di due diete mediterranee tradizionali arricchite rispettivamente con frutta secca e olio extravergine di oliva rispetto ad una dieta controllo standard - a ridotto contenuto lipidico (secondo le indicazioni dell'American Heart Association).
Lo studio ha riguardato 49 soggetti (23 uomini e 26 donne) di età compresa fra i 55 e gli 80 anni, ad alto rischio cardiovascolare, asintomatici. All'inizio e alla fine dei tre mesi di osservazione gli autori hanno valutato l'espressione di alcuni geni coinvolti nei processi che determinano l'aterosclerosi, e cioè l'infiammazione, la formazione delle cellule schiumose e la trombosi.
L'aggiunta di olio extravergine d'oliva alla dieta mediterranea è risultata efficace nel controllo dell'espressione genica, e soprattutto nella riduzione dell'espressione di proteine responsabili dei processi infiammatori e aterotrombotici, la cui regolazione svolge un ruolo chiave nella protezione cardiovascolare.
Queste osservazioni permettono di concludere che interventi di tipo alimentare, e segnatamente il consumo regolare di olio di oliva extravergine, possono essere efficaci nella prevenzione o nel controllo di diversi fattori di rischio cardiovascolare - obesità, ossidazione, infiammazione, trombosi. L'efficacia si estende alla popolazione ad alto rischio cardiovascolare.
Bibliografia:
* C. Razquin, JA Martinez, MA Martinez - Gonzales, MT Mitjavila, R. Estruch, A. Marti, "A three year follow-up of a Mediterranean diet rich in virgin olive oil is associated with high plasma antioxidant capacity and reduced body weught gain", European Journal of Clinical Nutrition, August 2009.
** V. Llorente - Cortes, R. Estruch, MP Mena, E. Ros, MA Gonzales, M. Fitò, RM Lamuela-Raventòs, L. Badimon, "Effect of Mediterranean diet on the expression of pro-atherogenic genes in a population at high cardiovascular risk", Atherosclerosis, August 2009.